- Pubblicata il 18/07/2017
- Autore: AT
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
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Io padrone e coppia moglie marito schiavi - Campobasso Trasgressiva
Qualche giorno fa dopo essermi allenato in palestra decido di andare al mare, avevo una gran voglia e decido di andare in una spiaggia frequentata da parecchie coppie, guardo un po' in giro e mi fermo vicino a una coppia di maturi, over cinquanta, lei bellisima, bionda, formosa, seno enorne, una quinta in bella mostra, culo da favola, indossava un perizoma nero, labbra da pompinara, lui pelato con la pancia, costume boxer aderente rosso pacco piccolo, tolgo la canotta e i pantaloncini rimanendo in costume slip nero che fa notare bene i miei venti cm di cazzo largo e venoso, loro mi guardano con stupore, mi spalmo l'olio abbronzante guardandoli e facendogli notare il mio fisico palestrato, possente, peloso, virile, parlano tra di loro, lei ogni tanto si tocca il seno, il mio cazzo diventa duro, la cappella esce dallo slip, la coppia si alza e viene da me, si presentano, sono marito e moglie, lui Giovanni cinquantacinque anni e lei Stefania cinquantadue anni, rispondo piacere Alessadro ventisette anni, lui dice: sei bellissimo, hai un corpo fantastico e ci hai fatto eccitare tantissimo, ti va di venire a casa nostra adesso e sottometterci entrambi? Stefania mi dice: sono bagnatissima, vorrei tanto che ci trattassi male. Andiamo verso le macchine, mi fanno strada loro, arriviamo a casa. Eravamo in salotto. Spogliatevi. Si spogliano. Inginocchitevi puttane. Si inginocchiano. Baciatemi e leccatemi i piedi. Sono in ginocchio davanti a me marito e moglie over cinquanta a baciarmi e a leccarmi i piedi misura quarantaquattro. Che spettacolo. Adesso Stefania apri la bocca, voglio sputarti e devi inghiottire. Sputo dieci volte dentro la bocca di Stefania e butta giù tutta la mia saliva. Faccio la stessa cosa con Giovanni e butta giù la mia saliva pure lui. Ringraziatemi. Grazie padrone Alessandro. Adesso alzatevi e leccatemi le ascelle sudate e pelose. Sanno di maschio forte e prepotente dice Stefania. Si di maschio rispondo, quello che non è tuo marito Giovanni. Coglione vai a prendermi una cintura. Corro padrone. Inginocchiatevi. Inizio a riempire di frustate forti la schiena di Stefania e dopo quella di Giovanni. Venti frustate ciascuno. Venti come i miei cm di cazzo durissimo che vogliono fottere. Le loro schiene sono rossissime. Il cazzo piccolissimo di Giovanni è duro. Segati coglione e sborra a terra. Si sega e viene dopo un minuto scarso. Sei un coniglio. Mi fai pena. Inginocchitevi e pulite, leccate e mandate giù. Leccano e mandano giù fino all'ultima goccia. Ma non era tanta. Il cazzetto di Giovanni torna moscio. Gli dico che è uno sfigato. E lui mi dice di saperlo. Quanto è sfigato da uno a dieci tuo marito? Dieci risponde Stefania. Pirla sdraiati sul divano e apri le gambe. Stefania fotti il culetto di tuo marito con le dita. Inizia con un dito, poi ne mette due e poi tre. Lui gode come una cagna in calore. Che rottoinculo che sei Giovanni. Padrone voglio il tuo cazzone. Inginocchiatevi. Lo esco. È enorme. Succhiatemelo. Succhiano benissino. Sono due troie. Due troie affamate di cazzo. Che goduria. Mentre succhiano sputo sui loro visi. Adesso voglio fottere forte tua moglie, tu stai giù in ginocchio e guarda come scopa un vero maschio coglione. Prendo a Stefania e la metto a pecora entro in culo e le fotto fortissimo il culo, lei urla, sente dolore ma le piace, mentre la fotto e la sculaccio mi dice grazie padrone Alessandro di continuo e io mi arrapo ancora di più. Vuoi scopato pure tu il culo Giovanni? Si padrone. Stefania in ginocchio. Guarda che marito troia che hai. Fotto il culo di Giovanni mentre lo riempio di sculaciate potenti. Voglio che mi leccate i capezzoli. Adesso leccatemi le cosce pelose e muscolose. Eseguono ogni mio ordine. Che troie che sono. Stefania lo vuoi in figa? Si padrone. Implorami. Ti prego padrone. Ancora. Perfavore fottimi la figa. Ancora. Ti prego lo voglio sentire in figa. Giovanni scopa tu la figa a tua moglie. Non posso padrone. Perchè? Ho già sborrato, non mi diventa duro. Sei patetico Giovanni. Sdraiati a terra. Schiena appoggiata a terra. Do la cinta a Stefania. Colpisci quindici volte la pancia di sto verme di merda e quindici volte il petto. Sbrigati puttana. Stefania lo frusta fortissimo. E lui mi dice grazie padrone Alessandro, sei cattivissimo come piace a noi. Prendo Stefania e la metto sopra al tavolo le scopo la figa, lei gode, urla, il cazzo arriva fino in profondità, mentre la fotto le infilo le dita in bocca e lei succhia, viene tre volte. Adesso spompinatemi in ginocchio e fatemi sborrare. Mi spompinano per venti minuti e schizzo tantissima sborra densa e caldissima sui loro visi da troie e riempio le loro bocche da pompinare, bevono tutto. Adesso vi piscio. Andiamo in bagno dice Giovanni. No qui, non me ne fotte un cazzo se sporco il salotto. Li piscio ovunque. Bevono anche il piscio. Mi vado a fare una doccia. Mi vesto. Mi ringraziano, mi dicono di volermi ancora, mi lasciano un recapito. Alla prossima. Me ne vado soddisfatto.
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